Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Aiutaci Maria

Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati? (Ct 6,10)

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».

A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.


Il brano del Vangelo proposto, ci riporta indietro di molti anni, quando l’Arcangelo Gabriele và da Maria per annunciarle la nascita del Messia. Maria è una donna come tante e si spaventa, non è sposata e questo crea qualche problema. E poi, diventare la madre del Messia, non è una responsabilità da poco. Eppure dopo aver ricevuto l’annuncio accetta la sua missione, una sola parola, pronunciata con amore:”ECCOMI”.

Non credo di sbagliare quando dico che l’angelo del Signore, si presenta ad ognuno di noi per annunciarci la venuta di Gesù. Ma noi come rispondiamo? Se vogliamo farci aiutare da Maria dobbiamo seguire il suo esempio, tendere al cielo le nostre mani e dire al Padre:”ECCOMI”, sono qui e ti sto aspettando. Ma anche così potrebbero rimanere solo belle parole. La cosa più importante da fare è passare ai fatti.

Come posso io aspettare Gesù? Cosa posso fare durante questo periodo? Non bisogna andare troppo lontano per trovare una risposta a queste domande perchè attendere e accogliere Gesù, significa andare incontro all’altro, un altro che ha bisogno di me. Maria attende Gesù andando a trovare Elisabetta per aiutarla perchè prossima al parto.

 I veri segni del Natale non sono quelli offerti dal chiasso o dal consumo egoistico delle cose, ma sono servizio disinteressato e generoso. Quanti anziani vivono questo momento da soli costretti a restare in casa, non hanno nessuno che si prenda cura di loro.

Rimbocchiamoci le maniche, magari il nostro vicino di casa è anziano, l’inquilino del piano di sotto è un disabile. Non c’è bisogno di andare in Africa per aiutare il prossimo, possiamo farlo benissimo stando a casa. Magari abbiamo i genitori anziani che molto spesso dimentichiamo perchè “obsoleti”. Cerchiamo di essere gentili con loro, anche se la vecchiaia li rende capricciosi, testardi, noiosi, dementi…insopportabili. Ricordiamo che anche noi faremo la stessa fine.

 E cosa dire di dare una mano ai più poveri? Impegnamoci a verificare se nel nostro quartiere o nel nostro stesso palazzo c’è qualcuno, talmente indigente, da non avere nemmeno un pezzo di pane.

Non indaghiamo sulla sua identità, ma con discrezione facciamo in modo che possa avere qualcosa da mangiare, se è questo di cui ha bisogno. Forse non può pagare la bolletta del gas e si ritrova a morire di freddo, facciamoci carico di aiutarlo, possiamo fare una colletta con i colleghi di lavoro…in fin dei conti quanti soldi andremo a spendere per fare i nostri regali natalizi? In questo modo faremo un grande regalo che sarà molto apprezzato e il Signore ce ne renderà merito.

Potrei continuare con molti altri esempi di opere buone da fare per “aspettare e accogliere” Gesù ma queste mi sembrano più che sufficienti per cominciare a darsi da fare. E non venitemi a dire che l’angelo non ci ha annunciato la venuta di Gesù… Questo è il suo modo per mettersi in contatto con noi… Questo il primo gradino da salire per arrivare a Natale… Coraggio ce la possiamo fare. Usciamo da noi e andiamo con gioia verso gli altri.

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