Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Vangelo del giorno 3 gennaio 2014


Antifona d'ingresso
Benedetto colui che viene nel nome del Signore:
il Signore nostro Dio è luce per noi. (Sal 118,26-27)
 
 
 
 
 
 
Prima lettera di san Giovanni apostolo 2,29.3,1-6.
Se sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è nato da lui.
Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.
Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge, perché il peccato è violazione della legge.
Voi sapete che egli è apparso per togliere i peccati e che in lui non v'è peccato.
Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non lo ha visto né l'ha conosciuto.

Salmi 98(97),1.3cd-4.5-6.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto prodigi.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la salvezza del nostro Dio.
Acclami al Signore tutta la terra,
gridate, esultate con canti di gioia.

Cantate inni al Signore con l'arpa,
con l'arpa e con suono melodioso;
con la tromba e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,29-34.
 
Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!
Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele».
Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

 Meditazione del giorno
Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942), carmelitana, martire, compatrona d’Europa
Le Nozze dell’Agnello, 14/9/1940
 
« L’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo »
    Nell’Apocalisse, l’apostolo Giovanni scrive: “Poi vidi ritto in mezzo al trono... un Agnello, come immolato” (Ap 5,6). Mentre contemplava questa visione un ricordo rimaneva ben vivo in lui: quello del giorno indimenticabile in cui, lungo il Giordano, Giovanni il Battista aveva designato Gesù come “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”...
     
    Per quale motivo però il Signore in persona aveva scelto l’agnello per essere il suo simbolo per eccellenza? E perché si mostrava ancora sotto questa apparenza, sul trono eterno della gloria? Perché era innocente come un agnello e umile come un agnello e perché era venuto per essere “come agnello condotto al macello” (Is 53,7). L’apostolo Giovanni aveva contemplato anche questo, quando il Signore si era lasciato legare le mani al monte degli Ulivi e si era lasciato inchiodare sulla croce al Golgota. Lì, sul Golgota, il vero sacrificio della riconciliazione si era compiuto. Gli antichi sacrifici avevano perso la loro forza e, come il sacerdozio antico, stavano per cessare, dal momento che il Tempio sarebbe stato distrutto. Tutto questo, Giovanni l’aveva vissuto. Per questo non si è stupito al vedere l’Agnello sul trono...

    Come l’Agnello doveva venire ucciso per essere innalzato sul trono della gloria, così, per tutti coloro che sono stati scelti per “il banchetto delle nozze dell’Agnello” (Ap 19,9), il cammino verso la gloria passa attraverso la sofferenza e la croce. Coloro che vogliono unirsi all’Agnello devono lasciarsi fissare con lui sulla croce. Tutti coloro che sono segnati dal sangue dell’Agnello (cfr Es 12,7) vi sono chiamati, e sono tutti i battezzati. Ma non tutti comprendono la chiamata e la seguono. 



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