Antifona d'ingresso
Della tua lode sia piena la mia bocca,
perché io possa cantare;
esulteranno, a te cantando, le mie labbra. Alleluia. (Sal 71,8.23)
Della tua lode sia piena la mia bocca,
perché io possa cantare;
esulteranno, a te cantando, le mie labbra. Alleluia. (Sal 71,8.23)
Atti degli Apostoli 8,1b-8.
In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria.
Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui.
Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione.
Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio.
Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo.
E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva.
Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati.
E vi fu grande gioia in quella città.
Salmi 66(65),1-3a.4-5.6-7a.
Acclamate a Dio da tutta la terra,
cantate alla gloria del suo nome,
date a lui splendida lode.
Dite a Dio: "Stupende sono le tue opere!"
A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome".
Venite e vedete le opere di Dio,
mirabile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terra ferma,
passarono a piedi il fiume;
per questo in lui esultiamo di gioia:
con la sua forza domina in eterno.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,35-40.
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»
Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò,
perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria.
Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui.
Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione.
Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio.
Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo.
E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva.
Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati.
E vi fu grande gioia in quella città.
Salmi 66(65),1-3a.4-5.6-7a.
Acclamate a Dio da tutta la terra,
cantate alla gloria del suo nome,
date a lui splendida lode.
Dite a Dio: "Stupende sono le tue opere!"
A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome".
Venite e vedete le opere di Dio,
mirabile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terra ferma,
passarono a piedi il fiume;
per questo in lui esultiamo di gioia:
con la sua forza domina in eterno.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,35-40.
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»
Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò,
perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
Meditazione del giorno
Monaci Benedettini Silvestrini
La volontà del Padre: chiunque vede il Figlio abbia la vita eterna
Gesù parla, a più riprese, del fatto che, se egli è venuto in questo mondo, è venuto per eseguire un progetto del Padre suo. "Tutti quelli che il Padre mi dà si avvicineranno a me; e chi si avvicina a me con fede, io non lo respingerò". Egli sviluppa il tema della fede come iniziale comunione con la sua persona e iniziale appagamento del bisogno umano. L'evangelista per esprimere questi moti dell'amore tra il creatore e la creatura usa un'espressione spaziale: Dio in Cristo viene verso l'uomo e l'uomo, mediante la fede va, si accosta a Dio. Il Figlio è venuto dal Padre e con il Padre lavora per offrire salvezza per coloro che accoglieranno la loro unica Parola. "Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui, abbia la vita eterna". Risulta molto chiaro che l'animo del Cristo è pieno della volontà del Padre suo, e che si arresta solo davanti all'ostacolo della incredulità. L'esperienza ci dice quanto sia facile fare ciò che a noi piace fare, ritenendo arbitrariamente che questa sia la cosa che Dio ci chiede. Gesù invece si è sempre confrontato nella preghiera, nello sguardo diretto al Padre - "passava spesso le notti in preghiera" ? con questa volontà paterna, dandoci un grandissimo insegnamento. Dobbiamo essere convinti che in un mondo abbastanza vagabondo, e noi non siamo da meno, la possibilità di salvezza ? sarà sempre così - non è nelle mani dell'uomo, anche se la presume, ma è in quell'essere mandato, perché "io non perda nulla di quanto egli mi ha dato". Saremmo nella gioia se fossimo veramente convinti che il nostro Padre che è nei cieli ha questo progetto per noi, e che la nostra saggezza consisterà soltanto nel saperlo vivere.
Gesù parla, a più riprese, del fatto che, se egli è venuto in questo mondo, è venuto per eseguire un progetto del Padre suo. "Tutti quelli che il Padre mi dà si avvicineranno a me; e chi si avvicina a me con fede, io non lo respingerò". Egli sviluppa il tema della fede come iniziale comunione con la sua persona e iniziale appagamento del bisogno umano. L'evangelista per esprimere questi moti dell'amore tra il creatore e la creatura usa un'espressione spaziale: Dio in Cristo viene verso l'uomo e l'uomo, mediante la fede va, si accosta a Dio. Il Figlio è venuto dal Padre e con il Padre lavora per offrire salvezza per coloro che accoglieranno la loro unica Parola. "Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui, abbia la vita eterna". Risulta molto chiaro che l'animo del Cristo è pieno della volontà del Padre suo, e che si arresta solo davanti all'ostacolo della incredulità. L'esperienza ci dice quanto sia facile fare ciò che a noi piace fare, ritenendo arbitrariamente che questa sia la cosa che Dio ci chiede. Gesù invece si è sempre confrontato nella preghiera, nello sguardo diretto al Padre - "passava spesso le notti in preghiera" ? con questa volontà paterna, dandoci un grandissimo insegnamento. Dobbiamo essere convinti che in un mondo abbastanza vagabondo, e noi non siamo da meno, la possibilità di salvezza ? sarà sempre così - non è nelle mani dell'uomo, anche se la presume, ma è in quell'essere mandato, perché "io non perda nulla di quanto egli mi ha dato". Saremmo nella gioia se fossimo veramente convinti che il nostro Padre che è nei cieli ha questo progetto per noi, e che la nostra saggezza consisterà soltanto nel saperlo vivere.