Antifona d'ingresso
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore. (Sal 85,9)
Apocalisse 14,14-19.
Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata.
Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: "Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura".
Allora colui che era seduto sulla nuvola gettò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch'egli tenendo una falce affilata.
Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: "Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature".
L'angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio.
Salmi 96(95),10.11-12.13.
Dite tra i popoli: "Il Signore regna!".
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
esultino i campi e quanto contengono,
si rallegrino gli alberi della foresta
davanti al Signore che viene,
perché viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e con verità tutte le genti.
+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 21,5-11.
Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse:
«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli.
Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno,
e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo.
Io guardai ancora ed ecco una nube bianca e sulla nube uno stava seduto, simile a un Figlio d'uomo; aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata.
Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che era seduto sulla nube: "Getta la tua falce e mieti; è giunta l'ora di mietere, perché la messe della terra è matura".
Allora colui che era seduto sulla nuvola gettò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.
Allora un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch'egli tenendo una falce affilata.
Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: "Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature".
L'angelo gettò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio.
Salmi 96(95),10.11-12.13.
Dite tra i popoli: "Il Signore regna!".
Sorregge il mondo, perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.
Gioiscano i cieli, esulti la terra,
frema il mare e quanto racchiude;
esultino i campi e quanto contengono,
si rallegrino gli alberi della foresta
davanti al Signore che viene,
perché viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e con verità tutte le genti.
+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 21,5-11.
Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse:
«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli.
Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno,
e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo.
Monaci Benedettini Silvestrini
Non resterà pietra su pietra...
Lo splendore del tempio affascina i discepoli che seguono Gesù; è l'occasione opportuna per un insegnamento che riguarda proprio il valore del tempo e di tutto ciò che è destinato a finire con il tempo. Gesù ha sempre dimostrato un grande rispetto per il tempio. Sappiamo che Egli preferiva luoghi solitari per pregare, per ricercare i momenti per manifestare, nella sua umanità, un rapporto così fondamentale con il Padre; ciò non gli fa diminuire, anzi, aumenta il valore della preghiera nel tempio. Cristo però sembra dare un valore preciso a tutto perché riferito a Lui. Così le pietre ed il decoro della costruzione del luogo di preghiera, che Gesù non ha disprezzato, non sono fini a se stessi ma sono proprio lo strumento per avere l'opportunità per un rapporto pieno ed efficace con Dio. Gesù parla del tempio anche in riferimento del corpo che, distrutto risorgerà a vita nuova; così noi siamo pietre vive per la costruzione del corpo di Cristo che è la Chiesa abbiamo iscritto lo stesso destino nella prospettiva della vita eterna: un destino d'Amore con il Padre. È qui proprio l'invito di Gesù; non considerare solo la temporalità e tutto quello che è soggetto all'usura del tempo ma proiettare il nostro sguardo laddove vi è l'incorruttibilità che travalica le leggi del tempo; in Dio stesso possiamo trovare questa opportunità che è in definita l'attuazione, nella nostra vita del progetto di Dio. Guardiamo con meraviglia allora le costruzioni dell'uomo, apprezziamone l'ingegno e le capacità artistiche ma non fermiamoci solo all'aspetto esterno e consideriamo, in Cristo, tutto in Lui e nel suo Amore!
Lo splendore del tempio affascina i discepoli che seguono Gesù; è l'occasione opportuna per un insegnamento che riguarda proprio il valore del tempo e di tutto ciò che è destinato a finire con il tempo. Gesù ha sempre dimostrato un grande rispetto per il tempio. Sappiamo che Egli preferiva luoghi solitari per pregare, per ricercare i momenti per manifestare, nella sua umanità, un rapporto così fondamentale con il Padre; ciò non gli fa diminuire, anzi, aumenta il valore della preghiera nel tempio. Cristo però sembra dare un valore preciso a tutto perché riferito a Lui. Così le pietre ed il decoro della costruzione del luogo di preghiera, che Gesù non ha disprezzato, non sono fini a se stessi ma sono proprio lo strumento per avere l'opportunità per un rapporto pieno ed efficace con Dio. Gesù parla del tempio anche in riferimento del corpo che, distrutto risorgerà a vita nuova; così noi siamo pietre vive per la costruzione del corpo di Cristo che è la Chiesa abbiamo iscritto lo stesso destino nella prospettiva della vita eterna: un destino d'Amore con il Padre. È qui proprio l'invito di Gesù; non considerare solo la temporalità e tutto quello che è soggetto all'usura del tempo ma proiettare il nostro sguardo laddove vi è l'incorruttibilità che travalica le leggi del tempo; in Dio stesso possiamo trovare questa opportunità che è in definita l'attuazione, nella nostra vita del progetto di Dio. Guardiamo con meraviglia allora le costruzioni dell'uomo, apprezziamone l'ingegno e le capacità artistiche ma non fermiamoci solo all'aspetto esterno e consideriamo, in Cristo, tutto in Lui e nel suo Amore!