Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Avvento anno C, terza domenica: La parola del Signore è ascoltata, è meditata è pregata

 

La Parola del Signore è Ascoltata, e' Meditata, è Pregata

Liturgia della Parola (Anno C)

Sof 3,14-18a; Is 12,2-6; Fil 4,4-7; Lc 3,10-18

La Parola del Signore

…è ascoltata

Dal vangelo di Luca

 

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».

Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».

Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. 

 

…è meditata

Due le sottolineature importanti in questo brano di Vangelo:

1.    L’atteggiamento di Giovanni di fronte all’attesa della folla: è lui il Cristo? Giovanni è assolutamente credibile, le folle accorrono a lui, ne percepiscono la santità, ma lui non le ferma a sé e le rimanda al Cristo chiarendogli: “Non sono il Cristo, non sono una persona importante, anzi non consideratemi nemmeno una persona, perché sono una voce. Una voce che parla di conversione del cuore; parla di uno che deve venire e che non sono io, che voi non conoscete, che verrà dopo di me, tanto più grande di me che non sarò neanche degno di servirlo; che parla di prepararvi alla sua venuta con un sincero e fermo cambiamento di vita”.

2.    Le folle credono nella testimonianza di Giovanni, si pentono dei loro peccati per i quali ricevono il battesimo di penitenza, ma questo non gli basta, si chiedono cosa devono fare dopo. Chi è veramente pentito non si accontenta di non peccare più, ma desidera compiere opere di giustizia.

Alle tre categorie di persone che incontra (folla, pubblicani, soldati) e che lo interrogano, Giovanni risponde in modo molto concreto, imponendo un comportamento preciso in segno di conversione: non fare dell’egoismo il criterio del proprio agire, non approfittare del mestiere o della professione per arricchirsi ingiustamente, ma condividere i propri beni con chi non ne ha. 

…è pregata

Ti preghiamo, Padre,

di aiutarci a vivere la nostra vocazione battesimale

con lo stesso spirito con cui visse la propria,

di testimone del Cristo, Giovanni Battista,

che non antepose mai se stesso a Cristo. Amen.

Il commento dei Padri

Giovanni è la voce. Del Signore invece si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è la voce che passa, Cristo è il Verbo eterno che era in principio

Se alla voce togli la parola, che cosa resta? Dove non c'è senso intelligibile, ciò che rimane è semplicemente un vago suono. La voce senza parola colpisce bensì l'udito, ma non edifica il cuore.

 

(…) Il suono della voce ti reca il contenuto intellettuale della parola e dopo averti rivelato il suo significato svanisce. Ma la parola recata a te dal suono è ormai nel tuo cuore, senza peraltro essersi allontanata dal mio.

Non ti pare, dunque, che il suono stesso che è stato latore della parola ti dica: «Egli deve crescere e io invece diminuire»? (Gv 3, 30). Il suono della voce si è fatto sentire a servizio dell'intelligenza, e poi se n'è andato quasi dicendo: «Questa mia gioia si è compiuta» (Gv 3, 29). Teniamo ben salda la parola, non perdiamo la parola concepita nel cuore.

 (S. Agostino, vescovo)

 

Articoli correlati :

 

Seguimi

Resta aggiornato sui nuovi contenuti : Seguimi su GOOGLE NEWS