Luca - Capitolo 13
Inviti provvidenziali alla penitenza
[1]In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. [2]Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? [3]No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. [4]O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? [5]No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Parabola del fico sterile
[6]Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. [7]Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? [8]Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime [9]e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».
Guarigione della donna curva, il giorno di sabato
[10]Una volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. [11]C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. [12]Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», [13]e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
[14]Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato». [15]Il Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? [16]E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». [17]Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parabola del granello di senapa
[18]Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? [19]E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami».
Parabola del lievito
[20]E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? [21]E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».
La porta stretta, il rigetto dei Giudei infedeli e la chiamata dei pagani
[22]Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. [23]Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: [24]«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. [25]Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. [26]Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. [27]Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! [28]Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. [29]Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. [30]Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».
Erode la volpe
[31]In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». [32]Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. [33]Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Apostrofe a Gerusalemme
[34]Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! [35]Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
Luca - Capitolo 14
Guarigione di un idropico in giorno di sabato
[1]Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. [2]Davanti a lui stava un idropico. [3]Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «E' lecito o no curare di sabato?». [4]Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. [5]Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?». [6]E non potevano rispondere nulla a queste parole.
Sulla scelta dei posti
[7]Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: [8]«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te [9]e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. [10]Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. [11]Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Sulla scelta degli invitati
[12]Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. [13]Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; [14]e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Sugli invitati che non accettano
[15]Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!». [16]Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. [17]All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. [18]Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. [19]Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. [20]Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. [21]Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. [22]Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. [23]Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. [24]Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena».
Rinunciare a quanto si ha di caro
[25]Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: [26]«Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. [27]Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
Rinunciare soprattutto ai propri beni
[28]Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? [29]Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: [30]Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. [31]Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? [32]Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. [33]Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
Non essere insipidi
[34]Il sale è buono, ma se anche il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si salerà? [35]Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per intendere, intenda».
Luca - Capitolo 15
Le tre parabole della misericordia
[1]Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. [2]I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». [3]Allora egli disse loro questa parabola:
La pecora perduta
[4]«Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? [5]Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, [6]va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. [7]Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
La dramma perduta
[8]O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? [9]E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. [10]Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Il figlio perduto e il figlio fedele: "il figlio prodigo"
[11]Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. [12]Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. [13]Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. [14]Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. [15]Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. [16]Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. [17]Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! [18]Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; [19]non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. [20]Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. [21]Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. [22]Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. [23]Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, [24]perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
[25]Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; [26]chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. [27]Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. [28]Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. [29]Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. [30]Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. [31]Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; [32]ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
Luca - Capitolo 16
L'amministratore fedele
[1]Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. [2]Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. [3]L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. [4]So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. [5]Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: [6]Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. [7]Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta. [8]Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Il buon uso del denaro
[9]Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
[10]Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
[11]Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera? [12]E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
[13]Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona».
Contro i farisei, amici del denaro
[14]I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui. [15]Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio.
All'assalto del regno
[16]La Legge e i Profeti fino a Giovanni; da allora in poi viene annunziato il regno di Dio e ognuno si sforza per entrarvi.
Perennità della Legge
[17]E' più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge.
Indissolubilità del matrimonio
[18]Chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; chi sposa una donna ripudiata dal marito, commette adulterio.
Il ricco cattivo e il povero Lazzaro
[19]C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. [20]Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, [21]bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. [22]Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. [23]Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. [24]Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. [25]Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. [26]Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. [27]E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, [28]perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. [29]Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. [30]E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. [31]Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».
Luca - Capitolo 17
Lo scandalo
[1]Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. [2]E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. [3]State attenti a voi stessi!
Correzione fraterna
Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli. [4]E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».
Potenza della fede
[5]Gli apostoli dissero al Signore: [6]«Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe.
Servire con umiltà
[7]Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? [8]Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? [9]Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? [10]Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».
I dieci lebbrosi
[11]Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. [12]Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, [13]alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!». [14]Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati. [15]Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; [16]e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. [17]Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? [18]Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: [19]«Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».
La venuta del regno di Dio
[20]Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», rispose: [21]«Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Il giorno del Figlio dell'uomo
[22]Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. [23]Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. [24]Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno. [25]Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione. [26]Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: [27]mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. [28]Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; [29]ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti. [30]Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà. [31]In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. [32]Ricordatevi della moglie di Lot. [33]Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. [34]Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; [35]due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata». [36]. [37]Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».
Luca - Capitolo 18
Il giudice iniquo e la vedova importuna
[1]Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: [2]«C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. [3]In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. [4]Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, [5]poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». [6]E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. [7]E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? [8]Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Il fariseo e il pubblicano
[9]Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: [10]«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. [11]Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. [12]Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. [13]Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. [14]Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
Gesù e i bambini
[15]Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. [16]Allora Gesù li fece venire avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. [17]In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».
Il notabile ricco
[18]Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?». [19]Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. [20]Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». [21]Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza». [22]Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi». [23]Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.
Il pericolo delle ricchezze
[24]Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. [25]E' più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!». [26]Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà essere salvato?». [27]Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».
Ricompensa promessa alla rinuncia
[28]Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito». [29]Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, [30]che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».
Terzo annunzio della passione
[31]Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà. [32]Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi [33]e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». [34]Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto.
Il cieco di Gerico
[35]Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. [36]Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. [37]Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!». [38]Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». [39]Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». [40]Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: [41]«Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». [42]E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». [43]Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.
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