Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Gli incontri di Gesù

Gesù si avvicina a tante persone, e questi incontri sono importanti per chi vi è coinvolto. Gesù si offre a tutti come amico, e dona, con parole e opere, l'amore e la bontà di Dio


VIENI E SEGUIMI

La vita di Gesù è fatta di incontri, amicizie, gioie e sofferenze come quella di ogni altro uomo. C’è però in lui qualcosa che lo rende particolare. L’incontro con Gesù cambia la vita delle persone con cui viene a contatto. Egli inizia la sua vita pubblica, all’età di circa trent’anni, e uno dei primi incontri è quello con Giovanni il Battista.

(Il battesimo di Cristo=Beato Angelico 1441 ca.)

Giovanni, in quel tempo, predicava lungo le rive del Giordano richiamando tutti alla necessità della conversione, a un cambiamento di vita in vista della venuta del Messia. Chi aderiva all’invito alla penitenza si faceva battezzare in segno di purificazione e impegno a proseguire sulla via del bene. Ed è qui che avviene il loro incontro, Gesù si avvicina a Giovanni per ricevere anche lui il battesimo, Giovanni riconosce in lui il Messia, e Dio in quel momento si rivela come Padre nella manifestazione dello Spirito Santo e nella voce che testimonia l’identità di Gesù come Figlio di Dio: Gesù riceve così l’unzione spirituale a Messia di Israele.

Ha inizio la sua missione e le prime persone che sono chiamate a seguirlo sono gli apostoli, essi lasciano tutto per andare dietro al Maestro. Il cambiamento che Gesù opera in loro, è un cambiamento radicale:


[16]Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. [17]Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». [18]E subito, lasciate le reti, lo seguirono. [19]Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. [20]Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.(Marco 1,16-20)

Gesù incontra la Samaritana

Gesù era stanco di camminare e si fermò, seduto sul pozzo. Era circa mezzogiorno... una donna della Samaria venne al pozzo a prendere acqua.

(Paolo Veronese, Cristo e la samaritana; 1580-1582)

La Samaria è una regione fra la Galilea e la Giudea. I Giudei consideravano i Samaritani come ebrei non autentici, da evitare per le loro diverse convinzioni religiose. I Samaritani, per contro, si ritenevano i soli veri ebrei. Essi si rifiutavano di praticare il culto nel tempio di Gerusalemme. Affermavano che il loro tempio sul monte Garizim fosse il solo autentico luogo di culto e seguivano un calendario liturgico diverso.

Gesù non aveva mai condiviso il rancore dei suoi conterranei nei confronti dei Samaritani, e in questo episodio dimostra che il suo messaggio di salvezza è rivolto a tutti, perchè nessuno sia emarginato.

[1]Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni [2]- sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, [3]lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. [4]Doveva perciò attraversare la Samaria. [5]Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: [6]qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. [7]Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». [8]I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. [9]Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. [10]Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». [11]Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? [12]Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». [13]Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; [14]ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». [15]«Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». [16]Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». [17]Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene “non ho marito”; [18]infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». [19]Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. [20]I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». [21]Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. [22]Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. [23]Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. [24]Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». [25]Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». [26]Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo». (Giovanni 4, 1-26)

La donna samaritana incontra Gesù quasi per caso e gradualmente nell’incontro e nel dialogo scopre in Lui il Messia, il solo capace di appagare la sua sete interiore. Alla fine Gesù si rivela come il Messia e come sorgente d’acqua che disseta per sempre.

L’acqua che Gesù offre è quella della sua Parola, dell’amore di Dio, della Salvezza dal peccato, dal non senso e dalla morte. La sete che quest’acqua può spegnere è quella che riguarda i bisogni e i desideri più profondi di ogni persona: di superare la paura della sofferenza e della morte, di sentirsi pensati, voluti e amati da sempre, di sentirsi perdonati per le proprie mancanze e disattenzioni, il desiderio di avere una vita ricca di significato.

La donna, che rappresenta ogni essere umano, durante il colloquio è aiutata a riflettere sulla propria vita, a far chiarezza sul proprio comportamento, diventa così testimone entusiasta di Gesù presso i propri concittadini.

Gesù incontra Nicodemo

Nel gruppo dei farisei c'era un tale che si chiamava Nicodemo. Era uno dei capi ebrei. Egli venne a cercare Gesù di notte.

(Jacob Jordaens, Cristo e Nicodemo ,1593-1678, Musèe des Beaux-Arts, Tournai , Francia)

Ecco come avvenne l’incontro tra Gesù e Nicodemo narrato da Giovanni 3,1-20.

Colloquio con Nicodemo

1]C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. [2]Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». [3]Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». [4]Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». [5]Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. [6]Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. [7]Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. [8]Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». [9]Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». [10]Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? [11]In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. [12]Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? [13]Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. [14]E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, [15]perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».


[16]Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. [17]Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. [18]Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. [19]E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. [20]Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. [21]Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.

Perchè Nicodemo cerca Gesù di notte? Egli è un fariseo e probabilmente ha paura di ricevere critiche dagli altri farisei. Tutto questo perchè Gesù spinge gli ascoltatori del suo messaggio a mettere in discussione la propria vita. Anche i farisei sono chiamati da Gesù perchè aprano gli occhi sulle loro incoerenze, ma tra tanti solo Nicodemo riconosce in Gesù una persona speciale che viene da Dio ma non comprende che cosa significa “rinascere dall’alto”: Gesù non vuole certo dire che bisogna rinascere dal grembo materno ma che Lui è la Vita e quindi chi aderisce a Lui riceve in dono la vita eterna.

Infine Gesù si presenta a Nicodemo come la luce: a chi crede in Lui e ascolta la sua Parola e la mette in pratica la vita si illumina di significato e di gioia.

Nicodemo rappresenta ogni essere umano che è colpito dalle parole di Gesù ma che si vergogna di ascoltarlo e di testimoniarlo. Ha paura della critica degli altri, di essere deriso, ha paura del giudizio della gente e come una pecorella si mette in fila…

Gesù incontra Zaccheo

Gesù entrò nella città di Gerico e la stava attraversando. Qui viveva un certo Zaccheo...


Ecco un altro incontro “particolare”, Zaccheo. Ma chi era quest’uomo?

Zaccheo era un esattore delle tasse, un pubblicano, e non avrebbe mai immaginato che quel giorno il Maestro si sarebbe fermato a casa sua. Egli era basso di statura e per vedere Gesù salì su un sicomoro, da li potè scorgere il rabbi di cui tutti parlavano.

[1]Entrato in Gerico, attraversava la città. [2]Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, [3]cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. [4]Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. [5]Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». [6]In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. [7]Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E’ andato ad alloggiare da un peccatore!». [8]Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». [9]Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo; [10]il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». (Luca 19, 1-10)

Quale gioia per Zaccheo quando Gesù gli disse:«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua», quest’uomo che non riesce a vedere, questo peccatore, come sussurra la gente. Ancora una volta Gesù ci dimostra che non è venuto a salvare i giusti ma coloro che vivono nell’errore. Senza esitazione egli si converte e crede, e restituisce il maltolto.
Ancora una volta Gesù offre il dono della salvezza a chi cerca con cuore sincero.

Zaccheo rappresenta ogni essere umano che è alla ricerca di Dio e lo trova in Gesù. Lo trova nella Sua Parola. Gesù chiede a ciascuno di noi di venire nella nostra casa, la scelta di accettarlo e di condividerne l’insegnamento, spetta a noi.

Solo accettandolo come compagno di viaggio potremo scoprire quali e quanti miracoli egli opererà nella nostra vita, proprio come quelli che ha compiuto quando era fra noi. Facciamoci protagonisti dei Miracoli di Gesù

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