Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Le tre parabole dell'amore di Dio

E questo amore, Gesù, ce lo spiega in parabole, l’amore immenso di Dio per ogni uomo: lo troviamo nel racconto del: figlio prodigo, la pecora perduta e la dramma smarrita.

Nella parabola del figlio prodigo il protagonista principale non è il figlio che se ne va, ma il padre che attende con ansia, che lo abbraccia e gli corre incontro, accogliendolo di nuovo senza porre condizioni. L’amore del padre che perdona non è compreso dal figlio maggiore, il quale seguendo i criteri della legalità e della giustizia umana, esige una punizione per colui che ha sbagliato.
Leggiamola insieme
Il figlio perduto e il figlio fedele: “il figlio prodigo”
[11]Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. [12]Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. [13]Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. [14]Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. [15]Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. [16]Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. [17]Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! [18]Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; [19]non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. [20]Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. [21]Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. [22]Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. [23]Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, [24]perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
[25]Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; [26]chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. [27]Il servo gli rispose: E’ tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. [28]Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. [29]Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. [30]Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. [31]Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; [32]ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». (Lc15, 11-32)
Nella parabola della pecora perduta, Dio è il pastore che, lasciate le novantanove pecore , va alla ricerca dell’unica perduta.
Nella parabola della dramma smarrita, Dio è la donna che accende la lucerna per cercarla, e spazza tutta la casa fino a quando non l’ha trovata. E dopo averla trovata chiama le amiche e vicine rallegrandosi per il ritrovamento. Così il Padre gioisce per un solo peccatore che si converte.
Nelle tre parabole Dio cerca i peccatori e soffre per la loro lontananza. Gesù è Dio venuto sulla terra per richiamare ogni uomo a sè, e dunque non può non stare con i peccatori. Questo non toglie nulla al riconoscimento della bontà dei giusti.
Gli incontri nella vita di Gesù ci dimostrano quanto ciò sia vero… ognuno di essi ci racconta qualcosa di Dio…vediamo insieme cosa è successo alle persone che lo hanno conosciuto. 

Esaminiamo gli incontri di Gesù

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