Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Quale gioia -RnS- (testo, accordi e file musicale)


Quale gioia

Rit. Quale gioia mi dissero,
andremo alla casa del Si--gnore
Ora i piedi, o Gerusalemme,
si fermano davanti a te

Ora Gerusalemme è ricostruita
come città salda, forte e unita. Rit.

Salgono insieme le tribù di Jahvé
per lodare il nome del Signor d’Israele. Rit.

Là sono posti i seggi della sua giustizia,
i seggi della casa di Davide. Rit.

Domandate pace per Gerusalemme
sì pace a chi ti ama, pace alle tue mura. Rit.

Su di te sia pace, chiederò il tuo bene,
per la casa di Dio chiederò la gioia. Rit.

Noi siamo il suo popolo, Egli è il nostro Dio,
possa rinnovarci la felicità. Rit.
































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http://digilander.libero.it/hahasiah/canti/141-QualeGioia.mp3








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Benedici il Signore - Mons. Marco Frisina - (testo, accordi e file musicale)

Benedici il Signore
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo nome;
non dimenticherò tutti i suoi benefici,
benedici il Signore, anima mia
.

Lui perdona tutte le tue colpe
e ti salva dalla morte.
Ti corona di grazia e ti sazia di beni
nella tua giovinezza.

Il Signore agisce con giustizia,
con amore verso i poveri.
Rivelò a Mosè le sue vie, ad Israele
le sue grandi opere.

Il Signore è buono e pietoso,
lento all'ira e grande nell'amor.
Non conserva in eterno il suo sdegno e la sua
ira / verso i vostri peccati.

Come dista oriente da occidente
allontana le tue colpe.
Perché sa che di polvere siam tutti noi plasmati
come l'erba i nostri giorni.

Benedite il Signore voi angeli,
voi tutti suoi ministri.
Beneditelo voi tutte sue opere e domìni
benedicilo tu, anima mia. 


Il testo con gli accordi










































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Gesù e la samaritana - RnS - (testo, accordi e file musicale)



Gesù e la Samaritana

Sono qui, conosco il tuo cuore,
con acqua viva ti disseterò.
sono io, oggi cerco te,
cuore a cuore ti parlerò.

Nessun male più ti colpirà
il tuo Dio non dovrai temere,
se la mia legge in te scriverò
al mio cuore ti fidanzerò
e mi adorerai in Spirito e Veri - tà



























 Ascolta il canto




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Dio è amore - RnS- (testo, accordi e file musicale)



DIO E’ AMORE

Dio ha mandato il suo Figlio Gesù
Perché avessimo la vita per lui.
E’ Dio che per primo ha scelto noi,
suo Figlio si è offerto per i nostri peccati, per noi.

Dio è amore, Dio è amore,
Dio ama, Dio ama, Dio è amore.
Dio è amore, Dio è amore,
Divina Trinità, perfetta carità,
Dio è amore,.

Se noi amiamo Dio abita in noi
E così noi dimoriamo in lui.
Egli ci dona il suo Spirito:
ci ha dato la vita, per sempre suoi figli noi siamo.

(clicca sulle immagini e salvale sul computer poi aprile con "Paint")




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Vangelo del giorno 28 febbraio 2014


Antifona d'ingresso
Confido, Signore, nella tua misericordia.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)





Lettera di san Giacomo 5,9-12.
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte.
Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore.
Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sopportato con pazienza. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione.
Soprattutto, fratelli miei, non giurate, né per il cielo, né per la terra, né per qualsiasi altra cosa; ma il vostro "sì" sia sì, e il vostro "no" no, per non incorrere nella condanna.

Salmi 103(102),1-2.3-4.8-9.11-12.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia.

Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Egli non continua a contestare
e non conserva per sempre il suo sdegno.

Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia su quanti lo temono;
Come dista l'oriente dall'occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 10,1-12.
In quel tempo, Gesù, partito da Cafarnao, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito fare.
E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?».
Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.
Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina;
per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.
Sicché non sono più due, ma una sola carne.
L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».
Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse:
«Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei;
se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

Meditazione del giorno
Beato Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Udienza generale del 02/04/1980 (© Libreria Editrice Vaticana)
 
“Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina”
    Per il fatto che il Verbo di Dio si è fatto carne, il corpo è entrato, direi, attraverso la porta principale nella teologia… L’incarnazione - e la redenzione che ne scaturisce - è divenuta anche la sorgente definitiva della sacramentalità del matrimonio… Tanti uomini e tanti cristiani nel matrimonio cercano il compimento della loro vocazione. Tanti vogliono trovare in esso la via della salvezza e della santità.

    Per loro è particolarmente importante la risposta data da Cristo ai farisei, zelatori dell’Antico Testamento. … Infatti, quanto è indispensabile, sulla strada di questa vocazione, la coscienza approfondita del significato del corpo, nella sua mascolinità e femminilità! quanto è necessaria una precisa coscienza del significato sponsale del corpo, del suo significato generatore, dato che tutto ciò, che forma il contenuto della vita degli sposi, deve costantemente trovare la sua dimensione piena e personale nella convivenza, nel comportamento, nei sentimenti! E ciò, tanto più sullo sfondo di una civiltà, che rimane sotto la pressione di un modo di pensare e di valutare materialistico ed utilitario. …

    Quanto è significativo che Cristo, nella risposta a tutte queste domande, ordini all’uomo di ritornare … alla soglia della sua storia teologica! Gli ordina di mettersi al confine tra l’innocenza-felicità originaria e l’eredità della prima caduta. Non gli vuole forse dire … che la via sulla quale Egli conduce l’uomo, maschio-femmina, nel Sacramento del Matrimonio, cioè la via della"redenzione del corpo", deve consistere nel ricuperare questa dignità in cui si compie, simultaneamente, il vero significato del corpo umano, il suo significato personale e "di comunione"? 



Vangelo del giorno 27 febbraio 2014


Antifona d'ingresso

Confido, Signore, nella tua misericordia.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)




Lettera di san Giacomo 5,1-6.
Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano!
Le vostre ricchezze sono imputridite,
le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti.
Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza.

Salmi 49(48),14-15ab.15cd-16.17-18.19-20.
Questa è la sorte di chi confida in se stesso,
l'avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
Come pecore sono avviati agli inferi,
sarà loro pastore la morte.

Scenderanno a precipizio nel sepolcro,
svanirà ogni loro parvenza:
gli inferi saranno la loro dimora.
Ma Dio potrà riscattarmi, mi strapperà dalla mano della morte.

Se vedi un uomo arricchirsi, non temere,
se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore con sé non porta nulla,
né scende con lui la sua gloria.

Nella sua vita si diceva fortunato:
"Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene".
Andrà con la generazione dei suoi padri
che non vedranno mai più la luce.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,41-50.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.
Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile.
Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna.
Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna,
dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Perché ciascuno sarà salato con il fuoco.
Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

 Meditazione del giorno
Papa Francesco
Udienza generale del 12/06/2013 (© Libreria Editrice Vaticana)
“Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri”
    Qual è la legge del Popolo di Dio? E’ la legge dell’amore, amore a Dio e amore al prossimo secondo il comandamento nuovo che ci ha lasciato il Signore (cfr Gv 13,34)… : riconoscere Dio come unico Signore della vita e, allo stesso tempo, l’accogliere l’altro come vero fratello, superando divisioni, rivalità, incomprensioni, egoismi; le due cose vanno insieme.

    Che missione ha questo popolo? Quella di portare nel mondo la speranza e la salvezza di Dio: essere segno dell’amore di Dio che chiama tutti all’amicizia con Lui; essere lievito che fa fermentare tutta la pasta, sale che dà il sapore e che preserva dalla corruzione, essere una luce che illumina. Attorno a noi…, vediamo che la presenza del male c’è, il Diavolo agisce. Ma vorrei dire a voce alta: Dio è più forte! … Perché Lui è il Signore, l'unico Signore. E vorrei aggiungere che la realtà a volte buia, segnata dal male, può cambiare, se noi per primi vi portiamo la luce del Vangelo soprattutto con la nostra vita. …

    Cari fratelli e sorelle, essere Chiesa, essere Popolo di Dio, secondo il grande disegno di amore del Padre, vuol dire essere il fermento di Dio in questa nostra umanità, vuol dire annunciare e portare la salvezza di Dio in questo nostro mondo, che spesso è smarrito, bisognoso di avere risposte che incoraggino, che diano speranza, che diano nuovo vigore nel cammino. La Chiesa sia luogo della misericordia e della speranza di Dio, dove ognuno possa sentirsi accolto, amato, perdonato, incoraggiato a vivere secondo la vita buona del Vangelo. E per far sentire l’altro accolto, amato, perdonato, incoraggiato la Chiesa deve essere con le porte aperte, perché tutti possano entrare. E noi dobbiamo uscire da quelle porte e annunciare il Vangelo. 



Vangelo del giorno 26 febbraio 2014

Antifona d'ingresso
Confido, Signore, nella tua misericordia.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)
 
 
 
 
 
 
Lettera di san Giacomo 4,13-17.
Eccomi ora a voi, che dite: "Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni",
mentre non sapete cosa sarà domani! Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare.
Dovreste dire invece: Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello.
Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo.
Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato.

Salmi 49(48),2-3.6-7.8-10.11.
Ascoltate, popoli tutti,
porgete orecchio abitanti del mondo,
voi nobili e gente del popolo,
ricchi e poveri insieme.

Perché temere nei giorni tristi,
quando mi circonda la malizia dei perversi?
Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza.

Nessuno può riscattare se stesso,
o dare a Dio il suo prezzo.
Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare
per vivere senza fine, e non vedere la tomba.

L'uomo vedrà morire i sapienti;
lo stolto e l'insensato periranno insieme
e lasceranno ad altri le loro ricchezze.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,38-40.
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri».
Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
Chi non è contro di noi è per noi.

Meditazione del giorno
Papa Francesco
Udienza generale del 12/06/2013 (© Libreria Editrice Vaticana)
 
Cammina con noi?
    Oggi vorrei soffermarmi brevemente su un altro dei termini con cui il Concilio Vaticano II ha definito la Chiesa, quello di “Popolo di Dio” . … E lo faccio con alcune domande, sulle quali ognuno potrà riflettere. Che cosa vuol dire essere “Popolo di Dio”? Anzitutto vuol dire che Dio non appartiene in modo proprio ad alcun popolo; perché è Lui che ci chiama, ci convoca, ci invita a fare parte del suo popolo, e questo invito è rivolto a tutti, senza distinzione, perché la misericordia di Dio «vuole la salvezza per tutti» (1Tm 2,4).

    Gesù non dice agli Apostoli e a noi di formare un gruppo esclusivo, un gruppo di élite. Gesù dice: andate e fate discepoli tutti i popoli (cfr Mt 28,19). San Paolo afferma che nel popolo di Dio, nella Chiesa, «non c’è più giudeo né greco… poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3,28). Vorrei dire anche a chi si sente lontano da Dio e dalla Chiesa, a chi è timoroso o indifferente, a chi pensa di non poter più cambiare: il Signore chiama anche te a far parte del suo popolo e lo fa con grande rispetto e amore! Lui ci invita a far parte di questo popolo, popolo di Dio.

    Come si diventa membri di questo popolo? Non è attraverso la nascita fisica, ma attraverso una nuova nascita. Nel Vangelo, Gesù dice a Nicodemo che bisogna nascere dall’alto, dall’acqua e dallo Spirito per entrare nel Regno di Dio (cfrGv 3,3-5). E’ attraverso il Battesimo che noi siamo introdotti in questo popolo, attraverso la fede in Cristo, dono di Dio che deve essere alimentato e fatto crescere in tutta la nostra vita. Chiediamoci: come faccio crescere la fede che ho ricevuto nel mio Battesimo? Come faccio crescere questa fede che io ho ricevuto e che il popolo di Dio possiede? 



 

Vangelo del giorno 25 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Confido, Signore, nella tua misericordia.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)
 
 
 
 
 
 Lettera di san Giacomo 4,1-10.
Carissimi, da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra?
Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete;
chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri.
Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi?
Ci dà anzi una grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi; agli umili invece dà la sua grazia.
Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.
Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti.
Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza.
Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.

Salmi 55(54),7-8.9-10a.10b-11a.23.
"Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo?
Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto.
Riposerei in un luogo di riparo
dalla furia del vento e dell'uragano".

Disperdili, Signore, confondi le loro lingue:
ho visto nella città violenza e contese.
Giorno e notte si aggirano sulle sue mura.

Getta sul Signore il tuo affanno
ed egli ti darà sostegno,
mai permetterà che il giusto vacilli.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,30-37.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».
Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».
Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro:
«Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Meditazione del giorno
San Gregorio Nazianzeno (330-390), vescovo, dottore della Chiesa
Omelia per la Pasqua; PG 36, 624
 
« L’ultimo di tutti e il servo di tutti »
    A coloro che piombano nel dubbio di fronte alle stimmate nel corpo di Cristo alla Passione e chiedono “Chi è questo re della gloria?” (Sal 24,8), rispondi che è il Cristo “forte e potente” (ibid.) in tutto quanto ha fatto e continua a fare…

    E’ piccolo perché si è fatto umile a causa tua? E’ da disprezzare perché, offrendo la sua vita per il gregge da Buon Pastore, è venuto a cercare la pecora smarrita e trovatala la riporta sulle spalle che per essa hanno portato la croce, e dopo averla condotta alla vita di lassù l’ha posta fra le pecore fedeli che sono rimaste nell’ovile? (Gv 10,11; Lc 15,4) Lo disprezzi perché ha acceso una lampada, la sua stessa carne, ed ha spazzato la casa, purificando il mondo dal peccato, per cercare la dramma perduta, perdendo la bellezza della sua effige regale con la sua Passione? (Lc 15,8ss; Mc 12,16)…

    Lo giudichi meno grande perché si è cinto di una veste per lavare i piedi ai discepoli, mostrando che il mezzo migliore per elevarsi è abbassarsi? (Gv 13,4 ss) Ti lagni con Dio perché Cristo si abbassa, inchinando l’anima fino a terra, per sollevare con lui coloro che sono schiacciati dal peso del peccato? (Mt 11,28) Gli rimproveri d’aver mangiato coi pubblicani e i peccatori … per salvarli? (Mt 9,10) Come si può chiamare in giudizio un medico che si china sulle sofferenze e le piaghe dei malati per dar loro la guarigione? 



Vangelo del giorno 24 febbraio 2014


Antifona d'ingresso
Confido, Signore, nella tua misericordia.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza,
canti al Signore che mi ha beneficato. (Sal 13,6)
 
 
 
 
 Lettera di san Giacomo 3,13-18.
Carissimi, chi è saggio e accorto tra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza.
Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità.
Non è questa la sapienza che viene dall'alto: è terrena, carnale, diabolica;
poiché dove c'è gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni.
La sapienza che viene dall'alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia.
Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace.

Salmi 19(18),8.9.10.15.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.

Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.

Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 9,14-29.
In quel tempo, Gesù sceso dal monte e giunto presso i discepoli, li vide circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro.
Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?».
Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto.
Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me».
E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando.
Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia;
anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».
Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più».
E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «E' morto».
Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?».
Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

 
 Omelia
a cura di
Qumran2.net
 
Monaci Benedettini Silvestrini 
 Aiutami nella mia incredulità

Tutto è possibile per chi crede: i discepoli non riescono a fare il miracolo perché la loro fede è fiacca è incerta, e perché mancano di preghiera, che è il segno della fede, ovvero della comunione con la forza divina. Nella fede è Dio stesso che infallibilmente agisce. La mancanza di fede è impotenza ed è l'unica cosa che va contro Gesù. D'altra parte, è sempre difficile avere fede forte; per questo è bene chiedere l'aiuto di Dio, come fa il padre del ragazzo indemoniato: credo: aiutami nella mia incredulità. I discepoli di Cristo devono affidarsi sempre più alla Sua forza che sola libera da ogni male. La liturgia della Parola di Dio ci porta a paragonare il nostro mondo a questo ragazzo posseduto dallo spirito maligno. La vera risposta della guarigione scaturisce solo dalle parole del nostro Signore Gesù Cristo. E' lui che è l'Autore della creazione e della redenzione. Cristo con la sua parola cura, sana l'umanità incredula e peccatrice. Egli è a tu per tu con la malattia del ragazzo, sta di fronte alla debolezza umana, all'incapacità, l'impotenza dell'uomo. La forza di Cristo è la parola ma anche la preghiera. Il mondo odierno ha bisogno di un grande aiuto, di un grande sostegno spirituale, perché è sempre più immerso nella violenza, nella guerra, nel fuoco. Il Signore ci ha detto che siamo il sale della terra e la luce del mondo, dobbiamo dunque strapparlo dalla follìa, dalle convulsioni. Come ci sentiamo così incapaci, così impotenti... Ma Gesù ci ha indicato i mezzi: la fede e la preghiera. Bisogna credere veramente, allora si può fare qualcosa anche nelle circostanze più difficili. E con la fede si può pregare in modo efficace. E' importante sottolineare anche la forza di trasformazione del padre. Nel brano di oggi, in contrapposizione agli scribi di Israele, che appaiono aggrappati alle loro sicurezze religiose e sociali, incontriamo questo padre che impara ad amare - credere ascoltando Gesù e mettendo la sua forza più profonda: fede e dedizione al servizio del figlio disabile. E' grande la fede di questo padre giudeo, che spezza il cerchio delle autorità normative del suo popolo e si prostra ai piedi di Gesù ottenendo così la guarigione del figlio. 
 
 Meditazione del giorno
Giuliana di Norwich (tra 1342-1430 cc), reclusa inglese
Rivelazioni dell’amore divino, cap. 11
 
“Aiutami nella mia incredulità”
    Lo dico in verità : Dio fa ogni cosa, per quanto piccola sia. Nulla accade per fortuna o per caso, tutto è ordinato dalla sapienza previdente di Dio. Se l’uomo vi scorge la fortuna o il caso, è a causa della nostra cecità o vista corta. Le cose che Dio, nella sua sapienza, ha previsto dall’eternità e che guida senza sosta perfettamente e gloriosamente al loro miglior fine, arrivano per noi all’improvviso, allora diciamo nella nostra cecità o vista corta che c’è il caso o un accidente. Ma non è così agli occhi di Dio. Dobbiamo riconoscere  che tutto ciò che succede è fatto bene, poiché è Dio che fa tutto. … Più tardi Dio mi ha mostrato il peccato nella sua realtà, così come il modo in cui opera con la sua misericordia e la sua grazia…

    Ho visto perfettamente che Dio non cambia mai i suoi disegni in alcunché e non li cambierà per tutta l’eternità. Non c’è nulla che, nella disposizione perfetta delle cose, egli non conosca dall’eternità… Nulla mancherà a questo riguardo, poiché è nella pienezza della sua bontà che ha creato tutte le cose. Ecco perché la santa Trinità è pienamente soddisfatta per sempre delle sue opere. Dio me l’ha mostrato per la mia più grande felicità: “Guarda! Sono Dio. Guarda! Sono in ogni cosa. Guarda! Ho fatto ogni cosa. Guarda! Non ritiro mai la mano dalle mie opere e mai la ritirerò nei secoli di secoli. Guarda! Conduco ogni cosa al fine che le ho assegnato da tutta l’eternità, con la stessa potenza, la stessa sapienza, lo stesso amore di quando l’ho creata. Cosa potrebbe andar male?” 



Vangelo del giorno 22 febbraio 2014

Antifona d'ingresso

Dice il Signore a Simon Pietro:
“Io ho pregato per te,
che non venga meno la tua fede,
e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli”. (Lc 22,32)





Prima lettera di san Pietro apostolo 5,1-4.
Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi:
pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo;
non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge.
E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.

Salmi 23(22),1-3a.3b-4.5.6.
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.

Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.

Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 16,13-19.
 
In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».
Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Voi chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».


Meditazione del giorno
San Leone Magno (?-ca 461), papa e dottore della Chiesa
Discorso nell’anniversario della sua elezione, 4,  2-3 CCL 138, 18-20
 
« Su questa pietra edificherò la mia Chiesa»
    Nulla sfuggiva alla sapienza e alla potenza di Cristo: gli elementi della natura erano a suo servizio, gli spiriti gli obbedivano, gli angeli lo servivano… Eppure tra tutti gli uomini, solo Pietro viene scelto per essere il primo a chiamare tutte le genti alla salvezza e per essere il capo di tutti gli apostoli e di tutti i Padri della Chiesa. Nel popolo di Dio sono molti i sacerdoti e i pastori, ma la vera guida di tutti è Pietro, sotto la scorta suprema di Cristo...

    A tutti gli apostoli il Signore domanda che cosa gli uomini pensino di lui e tutti danno la stessa risposta, che è l’espressione ambigua della comune ignoranza umana. Ma quando gli apostoli sono interpellati sulla loro opinione personale, allora il primo a professare la fede nel Signore è colui che è primo anche nella dignità apostolica. Egli dice: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, e Gesù gli risponde: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli”. Ciò significa: tu sei beato perché il Padre mio ti ha ammaestrato, e non ti sei lasciato ingannare da opinioni umane, ma sei stato istruito da un’ispirazione celeste. La mia identità non te l’ha rivelata la carne e il sangue, ma colui del quale io sono il Figlio unigenito.

    Gesù continua: “E io ti dico”: cioè come il Padre mio ti ha rivelato la mia divinità, così io ti manifesto la tua dignità. “Tu sei Pietro”. Cioè: se io sono la pietra inviolabile, “la pietra angolare che ha fatto dei due un popolo solo” (Ef 2,20.14), il fondamento che nessuno può sostituire (1 Cor 3,11), anche tu sei pietra, perché la mia forza ti rende saldo. Così la mia prerogativa personale è comunicata anche a te per partecipazione. “E su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Cioè, su questa solida base voglio costruire il mio tempio eterno. La mia Chiesa, destinata a innalzarsi fino al cielo, dovrà poggiare sulla solidità di questa fede. 


 






Vangelo del giorno 21 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
 
 
 
 
Lettera di san Giacomo 2,14-24.26.
Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?
Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano
e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?
Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa.
Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.
Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano!
Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore?
Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare?
Vedi che la fede cooperava con le opere di lui, e che per le opere quella fede divenne perfetta
e si compì la Scrittura che dice: E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio.
Vedete che l'uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede.
Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

Salmi 112(111),1-2.3-4.5-6.
Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza dei giusti sarà benedetta.

Onore e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti,
buono, misericordioso e giusto.

Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
il giusto sarà sempre ricordato.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,34-38.9,1.
 
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà.
Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?
E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».

Meditazione del giorno
San Rafael Arnaiz Baron (1911-1938), monaco trappista spagnolo
Scritti spirituali, 07.04.1938
 
“Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”
    Come si vive bene nel cuore di Cristo! Chi può lamentarsi di soffrire? Solo un pazzo, che non adora la Passione di Cristo, la croce di Cristo, il cuore di Cristo, può disperare nelle proprie sofferenze… Come si vive bene presso la croce di Gesù!

    Cristo Gesù…, mostrami il sapere che consiste nell’amare il disprezzo, l’ingiuria, l’abiezione; insegnami a soffrire con la gioia umile e senza lamento dei santi; insegnami ad essere mite con coloro che non mi amano o che mi disprezzano; mostrami quella conoscenza che dall’alto del Calvario mostri al mondo intero.

    Lo so: una voce interiore, dolcissima, mi spiega tutto; sento dentro di me qualcosa che viene da te e che non so definire, che mi spiega molto dei misteri che l’uomo non può capire. Io, Signore, a modo mio, capisco tutto. E’ l’amore. E’ tutto lì. Lo vedo, Signore, non ho bisogno d’altro. E’ l’amore! Chi può spiegare l’amore di Cristo? Tacciano gli uomini e le creature; restiamo in silenzio affinché, nel silenzio, ascoltiamo il sussurro dell’amore, dell’amore umile, dell’amore paziente, dell’amore immenso, infinito che Gesù ci offre, a braccia aperte, inchiodato sulla croce. Il mondo, nella sua pazzia, non lo ascolta.


Vangelo del giorno 20 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
 
 
 
 
 
Lettera di san Giacomo 2,1-9.
Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria.
Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro.
Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: "Tu siediti qui comodamente", e al povero dite: "Tu mettiti in piedi lì", oppure: "Siediti qui ai piedi del mio sgabello",
non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi?
Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?
Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali?
Non sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi?
Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene;
ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori.

Salmi 34(33),2-3.4-5.6-7.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.

Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,27-33.

Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?».
Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti».
Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». 

 
 Omelia
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Monaci Benedettini Silvestrini  
Tu sei il Cristo

Pietro è il discepolo che dà soddisfazione piena alla domanda del maestro, ma in un breve tempo egli diventa il protagonista di una tra le più eloquenti testimonianze in favore del Cristo e, di lì a poco, meritevole di uno dei rimproveri più acerbi che il Maestro abbia mai rivolto a una persona umana: Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente e Allontanati da me, satana! La motivazione è che, intervenendo contro l'annuncio di una inaspettata, tragica conclusione della vita terrena del Cristo, Pietro si oppone ai disegni di Dio, che prevedono non solo la morte in croce, ma la gloriosa risurrezione. È in fondo la stessa tesi di Satana al momento della tentazione di Cristo: sperare in un Messia meramente terreno. La presunzione di Pietro di interferire negli arcani disegni divini è ricorrente anche nella nostra vita di credenti: quante volte ci capita di contestare Dio o di non accettare le sue proposte o ancora di pretendere di capirle con la nostra povera logica umana! Solo la fede e l'amore possono condurci a nutrire fiducia piena ed incondizionata nei confronti di Dio.
 
 
 
 

Vangelo del giorno 19 febbraio 2014

Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)




Lettera di san Giacomo 1,19-27.
Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira.
Perché l'ira dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio.
Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le vostre anime.
Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi.
Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio:
appena s'è osservato, se ne va, e subito dimentica com'era.
Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana.
Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.

Salmi 15(14),2-3ab.3cd-4ab.5.
Signore, chi abiterà sulla tua santa montagna?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia 
e parla lealmente,
non dice calunnia con la lingua.
Non fa danno al suo prossimo 
e non lancia insulto al suo vicino. 
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Chi presta denaro senza fare usura,
e non accetta doni contro l'innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,22-26.

Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo.
Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?».
Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa.
E lo rimandò a casa dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

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 Monaci Benedettini Silvestrini  
Beati i vostri occhi perchè vedono

Gesù compie un miracolo, ma è l'unica volta che lo compie per gradi. Ci possiamo chiedere il perché. La risposta sta nel fatto che Gesù non volle risanare il cieco tutto ad un tratto, sia per dimostrare che egli dispone a piacere dei propri doni, sia perché la sua potenza andò agendo nella misura in cui la fede del cieco crebbe, sino a diventare perfetta. Lo stesso sistema non di rado viene usato da Dio a proposito della guarigione di malati dello spirito: egli procede un po' alla volta, alimentando nel contempo la fede dell'infermo, concedendo una pienezza di salute, quando ci saremo abbandonati completamente a lui, considerandolo nostro unico salvatore. Tutto ciò non può prescindere dalla nostra fede e non esclude la nostra personale collaborazione. Anzi, il Signore attende la nostra domanda: «Che cosa vuoi che io faccia per te? - Signore che io veda». Ecco la preghiera per la giornata di oggi: «Signore fa che io veda-»

Vangelo del giorno 18 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
 
 
 
 
 Lettera di san Giacomo 1,12-18.
Beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: "Sono tentato da Dio"; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male.
Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce;
poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato, quand'è consumato, produce la morte.
Non andate fuori strada, fratelli miei carissimi;
ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di cambiamento.
Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi fossimo come una primizia delle sue creature.

Salmi 94(93),12-13a.14-15.18-19.
Beato l'uomo che tu istruisci, Signore,
e che ammaestri nella tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.
Perché il Signore non respinge il suo popolo,
la sua eredità non la può abbandonare,

ma il giudizio si volgerà a giustizia,
la seguiranno tutti i retti di cuore.
Quando dicevo: "Il mio piede vacilla",
la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto.

Quand'ero oppresso dall'angoscia,
il tuo conforto mi ha consolato.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,14-21.
 
Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo.
Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!».
E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane».
Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito?
Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate,
quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici».
«E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette».
E disse loro: «Non capite ancora?». 
 
 Omelia
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Qumran2.net
 
 Monaci Benedettini Silvestrini  
 
Fate attenzione!

I discepoli di Gesù sono ancora attaccati alle cose non spirituali. Nonostante la presenza del Maestro in mezzo a loro, essi hanno ancora il cuore indurito. Non si ricordano del segno compiuto da Gesù, quando egli spezzò i cinque pani, e moltiplicò i pesci. I discepoli sono incapaci di affidarsi totalmente a Cristo. Come capita anche a noi, essi si affidano a ciò che conduce alla corruzione, alla ipocrisia e alla incredulità. Questo richiamo del Maestro verso i discepoli rimane di attualità anche oggi nella nostra esperienza di vita. Lo sviluppo del mondo moderno ci apre verso delle concezione di incredulità, l'uomo pretende di farsi un Dio, abbiamo tanti esempi come ad esempio voler essere padroni della vita e della morte... e ciò non solo nella manipolazione genetica. Abbiamo un solo Maestro, è Gesù Cristo, ascoltiamolo, egli ci da il vero pane di vita e la certezza della sua Parola.
 
 

Vangelo del giorno 17 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Sii per me difesa, o Dio, rocca e fortezza che mi salva,
perché tu sei mio baluardo e mio rifugio;
guidami per amore del tuo nome. (Sal 31,3-4)
 
 
 
 
Lettera di san Giacomo 1,1-11.
Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù disperse nel mondo, salute.
Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove,
sapendo che la prova della vostra fede produce la pazienza.
E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla.
Se qualcuno di voi manca di sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data.
La domandi però con fede, senza esitare, perché chi esita somiglia all'onda del mare mossa e agitata dal vento;
e non pensi di ricevere qualcosa dal Signore
un uomo che ha l'animo oscillante e instabile in tutte le sue azioni.
Il fratello di umili condizioni si rallegri della sua elevazione
e il ricco della sua umiliazione, perché passerà come fiore d'erba.
Si leva il sole col suo ardore e fa seccare l'erba e il suo fiore cade, e la bellezza del suo aspetto svanisce. Così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.
 
Salmi 119(118),67.68.71.72.75.76.
Prima di essere umiliato andavo errando,
ma ora osservo la tua parola.
Tu sei buono e fai il bene,
insegnami i tuoi decreti.

Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari ad obbedirti.
La legge della tua bocca mi è preziosa
più di mille pezzi d'oro e d'argento.

Signore, so che giusti sono i tuoi giudizi
e con ragione mi hai umiliato.
Mi consoli la tua grazia,
secondo la tua promessa al tuo servo.

+ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,11-13.
 
Allora vennero i farisei e incominciarono a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione».
E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò all'altra sponda.
 
 Meditazione del giorno
San [Padre] Pio da Pietrelcina (1887-1968), cappuccino
CE,57 ; Ep 3,400s
 
« Perché questa generazione chiede un segno ? »
L’atto di fede più bello è quello che sgorga sulle tue labbra, mentre sei in piena oscurità, in mezzo ai sacrifici, alle sofferenze, al supremo sforzo di una ferma volontà di fare il bene. Come il fulmine, un tale atto di fede squarcia le tenebre della tua anima; in mezzo ai lampi del temporale, ti eleva e ti conduce a Dio.

La fede viva, la certezza incrollabile e l’adesione incondizionata alla volontà del Signore, ecco la luce che rischiara i passi del popolo di Dio nel deserto. Questa stessa luce risplende in ogni istante, negli spiriti graditi al Padre. Questa luce ha anche guidato i magi e li ha condotti ad adorare il Messia appena nato. Questa è la stella profetizzata da Balaam (Num 24,17), la fiaccola che guida i passi di ogni uomo che cerca Dio.

Ora questa luce, questa stella, questa fiaccola, sono anche ciò che illumina la tua anima, ciò che guida i tuoi passi per impedirti di inciampare, che fortifica il tuo spirito nell’amore di Dio. Non lo vedi, non lo capisci, ma questo non è necessario. Vedrai solo le tenebre, non però quelle dei figli di perdizione bensì piuttosto quelle che avvolgono il Sole eterno. Ritieni certo che questo Sole risplende nella tua anima: il profeta del Signore ha cantato a proposito di lui: “Alla tua luce vediamo la luce” (Sal 36,10).

Vangelo del giorno 15 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Venite, adoriamo il Signore,
prostrati davanti a lui che ci ha fatti;
egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)
 
 
 
 
Primo libro dei Re 12,26-32.13,33-34.
Geroboamo pensò: "In questa situazione il regno potrebbe tornare alla casa di Davide.
Se questo popolo verrà a Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda".
Consigliatosi, il re preparò due vitelli d'oro e disse al popolo: "Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco, Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto".
Ne collocò uno a Betel e l'altro lo pose in Dan.
Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti, andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli.
Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi qua e là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi.
Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli stesso salì sull'altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì sacerdoti dei templi da lui eretti sulle alture.
Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote delle alture.
Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.

Salmi 106(105),6-7a.19-20.21-22.
Abbiamo peccato come i nostri padri,
abbiamo fatto il male, siamo stati empi.
I nostri padri in Egitto
non compresero i tuoi prodigi.

Si fabbricarono un vitello sull'Oreb,
si prostrarono a un'immagine di metallo fuso;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia fieno.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
prodigi nel paese di Cam,
cose terribili presso il mar Rosso.

+Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 8,1-10.
 
In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro:
«Sento compassione di questa folla, perché gia da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare.
Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano».
Gli risposero i discepoli: «E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?».
E domandò loro: «Quanti pani avete?». Gli dissero: «Sette».
Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla.
Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli.
Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati.
Erano circa quattromila. E li congedò.
Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta. 
 
 
Omelia
a cura di
Qumran2.net
 
 Movimento Apostolico - rito romano

"Sento compassione per la folla"

Gesù deve essere conosciuto in ogni manifestazione del suo cuore. Ogni sua parola è una verità efficace, per tutto quanto dipende da Lui. La sua verità mai è vana, mai infruttuosa, mai sterile, mai priva di vita. Se Lui dice di sentire compassione, la sua non è una parola vuota, un puro sentimento, la manifestazione di un cuore che vorrebbe, ma che non può. Lui non è l'uomo della sola voce. È invece l'uomo dalla verità creatrice, dalla Parola che fa e realizza, dalla volontà che risolve e dona soluzione.
I discepoli conoscono poco ancora del loro Maestro. Essi sono fatti di pura creta. Il niente è il proprio della creta. Possono dire ma non fare, vedere ma non agire, volere ma non realizzare, osservare ma non intervenire, piangere ma non risolvere. Per loro anche Gesù è creta. Dalla creta in un deserto non si può trarre pane per un numero così elevato di persone. Così pensa l'uomo, incapace di trascendersi e di vedersi non più creta, perché inabitato dall'alito dell'Onnipotente Dio, il Creatore dal nulla di tutto l'universo visibile e invisibile, dello spirito e della materia animata e inanimata.
Nel deserto del cuore, dell'uomo, dell'umanità, della vita, della società, della storia, di ogni civiltà, paese, villaggio, grande metropoli vi è sempre qualcosa. Mai vi è il niente assoluto, il nulla cosmico, così come era prima della creazione. Nel deserto vi sono sette pani. È un dono grande, immenso. Questo dono, messo nelle mani del Dio Creatore e onnipotente, si può trasformare in un nuovo universo di nutrimento per tutti i popoli della terra. Che forse Dio ogni giorno dal nulla non trae il nutrimento per l'uomo? Gesù prende questo dono e lo pone prima nelle mani del Padre, benedicendolo e ringraziandolo, per la creazione che avrebbe fatto. Poi lo mette nelle mani dei discepoli perché lo distribuiscano alla folla, dividendolo.
Tutti siamo immersi nel deserto di questo mondo. Tutti però abbiamo qualcosa che possiamo offrire al Padre. Se lo facciamo con una grande fede, in tutto simile alla fede di Gesù, se ringraziamo Dio e lo benediciamo, se gli diciamo di moltiplicare non per noi, ma per gli altri, quel poco che noi gli mettiamo a disposizione, il Signore non si lascia vincere mai in amore. Lui sempre risponde e moltiplica, creando e ricreando per i nostri fratelli il sostentamento di questo giorno. Poi verrà domani e anche domani dobbiamo ripetere lo stesso gesto. Prendiamo il nostro piccolo dono, lo poniamo ai suoi piedi e gli diciamo che non è per noi, ma per gli altri, per tutti i bisognosi della terra, per quanti hanno solo quel dono per vivere. E ancora una volta il Signore sente compassione e moltiplica, crea, ricrea, in modo che molti si possano saziare e continuare il cammino della vita. Questa fede ci manca e allora ci chiudiamo sempre nelle nostre piccole cose, con infinita paura di condividerle con i nostri fratelli.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, tu hai condiviso la tua vita con Cristo Gesù e Dio ti ha fatto Madre del suo Figlio divino. Angeli e santi, fateci dono per gli altri.
 
 

Vangelo del giorno 14 febbraio 2014

 
Antifona d'ingresso
Questi sono i santi, amici di Dio,
gloriosi araldi del Vangelo. 
 
 
 
 
 
Dagli Atti degli Apostoli  (At 13,46-49)

In quei giorni, [ad Antiòchia di Pisìdia] Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore:
“Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.

Salmo 116
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.


+ Dal Vangelo secondo Luca  (
Lc 10,1-9)

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
 
 
Omelia
a cura di
Qumran2.net
 
 Movimento Apostolico - rito romano  
 
"La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!"

Gesù instaura uno stile nuovo di missione evangelizzatrice. Non manda i suoi nel mondo per dire qualcosa. Li invia invece per dare qualcosa. Essi devono portare nel mondo la pace di Dio. La devono creare. La loro è opera di vera creazione.
Come creano la pace i discepoli di Gesù? Donando lo Spirito Santo, soffiandolo nel cuore di ogni uomo che li accoglie, che vuole essere fatto nuovo. Gli inviati di Gesù sono sempre come il Signore Dio, il Creatore dell'universo, quando si trovò dinanzi a della creta modellata. L'immagine era stupenda. Ma rimaneva sempre creta. Non aveva vita in sé. Dio spirò in essa il suo soffio vitale e la creta divenne essere vivente.
Il discepolo di Gesù non deve modellare la creta. Questa è già dinanzi a lui. È creta secca, indurita dal peccato, contorta dalla concupiscienza, sgretolata dai vizi, annerita dalle passioni, frantumata dalle infinite trasgressioni e disobbedienze alla Legge di Dio. L'inviato di Cristo deve operare in tutto come il profeta Ezechiele. Egli deve soffiare su questa creta arida lo Spirito del Signore e comandargli di rifare l'uomo, ricrearlo, ricomporlo, rimetterlo nella sua vera vita.
È questa la pace che l'apostolo deve dare al mondo intero. Per darla, Gesù lo ha ricolmato dei suoi poteri, lo ha riempito del suo Santo Spirito, lo ha animato con la sua divina carità, lo ha illuminato con la sua verità eterna. Lo ha reso persona nuova. Lo ha fatto pace datore di pace, luce portatore di luce, carità che infonde carità, amore che si consuma perché dalla sua morte sgorghi sempre una nuova vita.
Può dare la pace, se è persona libera, persona cioè che sa solo donare, persona spoglia, povera, umile, che nulla porta con sé. Egli non può portare nulla perché non cada nella tentazione di prendere. Sempre questa tentazione busserà al suo cuore, sempre cercherà di conquistare la sua mente. Ricordandosi che lui nulla potrà portare con sé è obbligato anche a non poter prendere mai nulla.
Se porta, contravviene al suo mandato. Se prende tradisce la sua missione. Non può essere più uomo che porta la pace. Vi è un solo modo di portare la pace: essere obbediente al comando di colui che lo ha inviato. Egli sarà uomo di pace se lui stesso è nella pace e di certo non è nella pace chi ha bisogno di prendere e di portare, affaticando così il suo cammino e creando scandalo in coloro presso i quali è mandato. Loro non sono nella pace perché nella grande guerra di ignoranza. Se neanche lui è nella pace, perché in guerra con i suoi desideri, come farà a dare agli altri la pace? Se lui non è l'uomo nuovo, come potrà sperare di fare nuovi tutti gli uomini. Se lui non è ricolmato di Spirito Santo, mai potrà pretendere di ricolmare gli altri.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Nuova Eva, Madre della Nuova Umanità, aiutaci. Angeli e Santi di Dio, fateci persone libere, povere, umili, semplici. 
 
 

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