Allora ci dobbiamo rendere conto che non c'è divisione tra Spirito e corpo, affinché un essere si possa definire uomo deve avere un'armonia tra spirito e corpo. Vi sono diversi modi di pregare: si può recitare il rosario quando si è in macchina o sull'autobus; si possono recitare delle preghiere quando lavoriamo, quando siamo occupati nelle faccende di casa, o portiamo a passeggio un bambino, quando si fa la spesa, quando si è a scuola, ma questa non è preghiera di lode.
La preghiera di lode si manifesta soltanto quando esiste una perfetta comunione tra spirito e corpo.
Finora sappiamo che la preghiera di lode si esprime solo attraverso la celebrazione eucaristica , ora dobbiamo scoprire che la lode deve far parte di noi stessi.
Se tutto il creato è sempre in perfetta armonia perché l'uomo non dev'essere la massima espressione di armonia? Durante la celebrazione eucaristica prima della lettura del Vangelo noi facciamo tre piccole croci: sulla fronte, sulle labbra e sul cuore, con questa, che è una preghiera di lode, noi diciamo: "Signore, che il mio cuore, la mia bocca e la mia mente siano sempre rivolte verso Te”.
Che la nostra mente sia sempre aperta a percepire la Tua volontà.
Che dalla nostra bocca possano uscire soltanto le parole che Tu vuoi.
Che il nostro cuore, dove risiede lo spirito, possa essere sempre disponibile a ricevere il Tuo Spirito, affinché diventi il Tuo tempio santo.
Vi è un altro gesto che facciamo senza sapere che è un'altra espressione di lode. L'unione delle mani: nella mano destra presentiamo il nostro corpo e nella mano sinistra presentiamo il nostro spirito, unendole noi offriamo la totalità di noi stessi a Gesù, affinché le presenti al Padre.
Questa armonia esiste solo quando lo Spirito di Dio vive in noi. Solo allora l'unione dell'uomo viene portata alla presenza del Padre. Per fare sì che questo avvenga dobbiamo liberare il nostro spirito e il nostro corpo dalle impurità del peccato. Gesù ci ha lasciato un lasciapassare, una via perché questo avvenga: è il Sacramento della confessione che ci libera; e quando noi abbiamo ripulito il nostro cuore dalle impurità, dai peccati, il nostro spirito e il nostro corpo sono pronti a ricevere lo Spirito di Dio.
Vi voglio raccontare questo aneddoto:
Un giorno un re invitò un amico a cena, l'amico accettò. Quando si presentò all'invito e vide che la tavola era stata preparata nel porcile, l'amico s’indignò e tornò a casa sua.
A volte anche noi siamo come questo re, invitiamo Gesù a entrare dentro di noi senza aver fatto pulizia nel nostro cuore, presentiamo il nostro cuore apparentemente pulito e diciamo a Gesù: "Ecco Gesù ti ho preparato una casa dove puoi costruire la tua dimora", ma Gesù non accetterà mai di vivere nel nostro porcile. Fin da piccolo mi hanno insegnato che la sacra scrittura è la parola di Dio; non avevo mai capito perché la Bibbia è la parola di Dio.
Se io leggo la Bibbia come un bel libro di favole potrebbe essere la stessa cosa, ma se prendo la Bibbia e cerco di vivere ciò che in lei sta scritto, allora mi accorgo che sono io la Bibbia, sono io l'ultima parola che il Padre ha scritto, sono i miei piedi che portano l'annuncio, sono le mie mani che lavorano per la realizzazione del regno di Dio, è la mia bocca ad annunciare che Cristo è vivo.
Solo allora sarò la lode del Dio vivente, e forse domani, chissà, potrò diventare il profumo di Dio per tutta l'eternità. Vi sono diversi passi della Bibbia dove si evidenzia l'intervento di Dio nell'uomo e l'intervento definitivo ci è stato dato attraverso e per mezzo di Gesù.
Ogni volta ci ritroveremo nelle stesse situazioni, ma ogni volta bisogna avere il coraggio di offrire tutto noi stessi, i nostri peccati a Gesù e ricominciare. La nostra vita è come una barca che si trova in mezzo al mare in tempesta, ma se abbiamo la pretesa di arrivare al porto solo con le nostre forze, sicuramente andremmo alla deriva, ma se al timone di questa barca lasciamo che sia Gesù, sicuramente sarà condotta in porto.
Ricadremo negli stessi errori, nei medesimi peccati ma se abbiamo il coraggio di riconoscere le nostre miserie e offrirle a Gesù e Lui prenderà su di Se liberandoci dalle nostre angosce.
Questo è il terreno per gettare le fondamenta per la costruzione del Tempio Santo di Dio, il Tempio Vivo come dice Giovanni (4,23-24) "Ma è giunto il momento ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in Spirito e Verità.".
Durante l'incontro di preghiera bisogna concretizzare queste parole. Per far sì che questo avvenga occorre far attenzione a tutto ciò che si esprime. Abbiamo visto precedentemente cosa significa Lodare. Cioè armonia tra spirito e corpo, ora vediamo la lode attraverso l'armonia del corpo; offrendo tutto il nostro corpo a Gesù.
La posizione delle mani: devono essere appoggiate sulle gambe con il palmo rivolto verso l'alto.
Si inizia con l'offrire i piedi, il cammino che hanno fatto durante la giornata, rivedere se i nostri piedi ci hanno portato in posti dove abbiamo peccato, offrendo sia il peccato sia il dolore fisico dei piedi se questo ci fosse.
Risaliamo man mano(mentalmente) per tutto il corpo fino ad arrivare alla sommità del capo, soffermandoci in ogni posizione del corpo quando sentiamo che vi sono delle situazioni che non vanno bene.
Qualsiasi tipo di sofferenza la dobbiamo offrire a Gesù, tutte quelle sofferenze che in quel momento ci possono distrarre.
Quando abbiamo offerto a Gesù le nostre sofferenze, bisogna offrire i rapporti di mancanza di carità che abbiamo avuto con altre persone, incomprensioni, antipatie, ecc.
Dobbiamo rivedere tutte queste situazioni, facendo tutto il possibile, da parte nostra, per rimediare alle divisioni che si sono create, senza chiedere niente in cambio.
Alzare le mani non è solo un gesto fisico, ma è anche un’espressione di gioia nello spirito, un'invocazione dell'abbandono totale verso il nostro Signore Gesù.
Un'altra affermazione molto importante, troviamo nel Vangelo di Giovanni 14,12-14: "In verità in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado il Padre.
Qualunque cosa chiederete nel mio nome, lo farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io lo farò".
Gesù dice: "Anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi".
Quali erano le opere che Gesù compiva? Possiamo analizzarle da qualsiasi lato e la risposta è una sola "Convertitevi e credete alla Buona Novella".
Convertirsi significa cambiare direzione, correggere ed eliminare tutte quelle condizioni di vita che ci allontanano da Gesù.
Gesù imponeva le mani e guariva, ma prima di tutto guariva nello spirito, cioè risvegliava e faceva prendere coscienza che l'uomo (corpo e spirito) è una cosa sola donata dal Padre, cioè risvegliava quella forza primordiale che gli era stata donata dal Padre sino dall'inizio dei tempi.
Quando questa persona prendeva conoscenza delle forza divina che si risvegliava in lui, si abbandonava totalmente a Gesù, e man mano che questa forza usciva da Gesù, risvegliava quella forza primordiale, questa saliva per tutto il corpo e purificava e guariva non solo nello spirito ma anche nel corpo.
E Gesù subito dopo diceva: "Va' la tua fede ti ha salvato". Questo dimostra la straordinaria potenza di Dio che si manifesta attraverso Gesù, ed è la stessa potenza che Dio ci ha dato.
Chi ha la forza e il coraggio di abbandonarsi totalmente in Gesù, ottiene questa realizzazione, perché si realizza in Gesù, e la realizzazione dell'uomo avviene soltanto quando ci si accosta e ci si disseta della parola viva di Gesù.
Quando ci si converte?
Quando si riesce a far morire il proprio io, l'uomo vecchio, cioè quello parte materialista che vuol predominare sulla propria realizzazione sul proprio "sé" cioè quella forza spirituale che Dio ci ha donato per essere dei veri uomini.
Da soli non potremmo mai riuscire a fare questo cambiamento, ci vuole il nostro impegno, la nostra disponibilità, ma ci vuole anche l'aiuto di quelle persone che vogliono condividere con noi la propria esperienza.
Durante la celebrazione Eucaristica il sacerdote solleva le mani, come richiesta di accettazione dell’offerta dei doni e le impone per la consacrazione.
Questa richiesta che il Sacerdote presenta è in nome di tutto il popolo di Dio, perciò in quel momento siamo noi che diventiamo sacerdoti in funzione alla Regalità Sacerdotale di Cristo che presentiamo questi doni al Padre.
Come il sacerdote invoca lo Spirito Santo - in persona Cristi - affinché discenda per consacrare il pane e il vino, analogamente ogni battezzato chiede, con l'imposizione delle mani, che lo Spirito Santo scenda a guarire i fratelli nella fede.
Questo non per la guarigione fisica, ma per una guarigione spirituale, se poi avviene anche quella fisica benissimo, questo non sta a noi volerlo.
L'importante è (sia in un caso o nell'altro) che noi non pensiamo che siamo noi a guarire, ma dobbiamo essere coscienti che siamo solo dei canali dove Dio ha innestato la Sua potenza per metterla al servizio di chi ha bisogno.
La nostra realizzazione è un dono gratuito e se vogliamo essere dei canali dobbiamo essere dei canali liberi da ogni egoismo, senza mettere degli ostacoli sul percorso. Quanto maggiore sarà la nostra disponibilità con maggior forza potremo donare.
Tutta la vita dell'uomo è un dono gratuito come possiamo dirigerla verso le meraviglie del cosmo, così possiamo sprofondarla negli abissi della desolazione e del terrore: dipende solo da noi, da come sapremo convergere la nostra vita. Le nostre fondamenta devono essere talmente radicate dall'esperienza di vita in Gesù che niente e nessuno può sradicare la nostra fede: "Che diremo in proposito se Dio è con noi a chi sarà contro di noi?." (Rom. 3,31-39). Solo se gettiamo via la maschera di bronzo che ci copre, solo se riscopriamo i Sacramenti, solo se rivalorizziamo e vediamo la presenza del Cristo in ogni persona che incontriamo, rispettandola e amandola sapendo che il Padre lo ama gratuitamente come ama me allo stesso modo, senza chiedere niente in cambio, solo se riusciremo a scoprire che il Cristo e venuto ed è morto in croce per salvarci, per liberarci dal peccato, e che sarebbe venuto anche se sulla terra ci fosse stato soltanto lui o solo me sarebbe venuto allo stesso modo; solo se lo crediamo che lo Spirito Santo continua a guidarci durante il cammino della nostra vita.
Solo allora saremo arrivati al punto di partenza e incominceremo una nuova vita, una nuova vita di donazione e d’amore. Alla fine del cammino della nostra vita, quando saremo alla presenza del Padre, non ci chiederà quanto abbiamo letto o quanto ci siamo istruiti, ma ci chiederà quanto abbiamo amato.
La preghiera è un mezzo per aiutarci ad arrivare sulla strada dell'amore, e solo e per mezzo della preghiera possiamo arrivare al digiuno e il digiuno più bello e più grande che possiamo offrire a Dio Padre è il digiuno del peccato, ma senza la preghiera non riusciremo ad allontanare le tentazioni.
Se il nostro corpo è debole dobbiamo aiutarlo a non commettere peccato.
Il peccato nasce dentro l'uomo e viene riproposto con messaggi sia televisivi sia pubblicitari etc. e se il nostro corpo non è sufficientemente forte a superare quelle tentazioni dobbiamo aiutarlo, e il modo più concreto è quello di abbassare gli occhi.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima, cerchiamo allora di abbassare gli occhi di fronte a queste tentazioni, abbassando gli occhi e invocando il nome di Gesù o di `Maria, quella tentazione non può rimanere in noi.
Dove ci sono Gesù e Maria non può restare il peccato.
Facendo in questo modo scopriremo che il nostro spirito e il nostro corpo cresceranno nella fede e senza nemmeno essercene accorti ritroveremo, in qualsiasi situazione, il nostro corpo e il nostro spirito uniti in preghiera.
Non ci sarà allora più il momento della preghiera, perché tutto quello che faremo o diremo sarà una lode a Dio. Impareremo ad esprimerci con un linguaggio nuovo, impareremo a pregare anche quando dormiremo, perché anche se il nostro corpo sarà nel sonno il nostro spirito sarà comunque in preghiera, e ci ritroveremo a pregare quando ci sveglieremo con dei vagiti incomprensibili poiché il nostro spirito starà lodando Dio con il canto degli angeli.
Sentiremo dentro di noi una gran pace e avremo la forza di ricominciare un'altra giornata sotto il segno dell'amore.