Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

Essere Cristiani: celebriamo Le Sacre Ceneri, liturgia



 Antifona d'ingresso
Tu ami tutte le tue creature, Signore,
e nulla disprezzi di ciò che hai creato;
tu dimentichi i peccati di quanti si convertono
e li perdoni,
perché tu sei il Signore nostro Dio. (cf. Sap 11,23-26) 
 

Dal libro del profeta Gioèle 
(Gl 2,12-18) 
Così dice il Signore:

«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.


Salmo 50
Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
( scarica  mp3    pdf )

 
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi  (2Cor 5,20-6,2)

Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!


 + Dal Vangelo secondo Matteo  (Mt 6,1-6.16-18)

Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Benedizione e imposizione delle ceneri 

Dopo l'omelia, il sacerdote, stando in piedi, dice a mani giunte:

Fratelli e sorelle, supplichiamo Dio nostro Padre perché con l'abbondanza della sua grazia benedica queste ceneri, che poniamo sul nostro capo in segno di penitenza.

Dopo un breve momento di preghiera silenziosa, prosegue con le braccia allargate:

O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, ascolta con paterna bontà le preghiere del tuo popolo e benedici + questi tuoi figli che riceveranno l'austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l'itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R/. Amen.

Oppure:

O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, ascolta con paterna bontà le preghiere del tuo popolo e benedici + questi tuoi figli che riceveranno l'austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l'itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R/. Amen.

E, senza nulla dire, asperge le ceneri con l'acqua benedetta.

I fedeli si presentano al sacerdote ed egli impone a ciascuno le ceneri, dicendo:

Convertitevi e credete nel Vangelo.

Oppure:

Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai.

Si può cantare un altro canto adatto.

Terminata l'imposizione delle ceneri, il sacerdote si lava le mani e continua con la Preghiera universale. La Messa prosegue nel modo consueto.

Non si dice il Credo.

C: Parola del Signore.

A: Lode a Te o Cristo.

Meditazione

In questo brano del Vangelo Gesù è chiaro e diretto. Le parole non possono essere fraintese. Egli ci dice di fare l'elemosina, di praticare le opere buone, di digiunare, ma indica anche il modo corretto per mettere in pratica tutte queste azioni.

Quando pratichiamo la giustizia non stiamo li ad aspettare il plauso degli uomini, la cosa importante è che il Padre ne sia al corrente. Quindi non è necessario suonare la tromba per annunciare di aver fatto l'elemosina, anzi Gesù dice: “non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”.

E cosa dire della preghiera? Gli ipocriti e i pagani, stanno ritti in mezzo alla piazza e gesticolano per essere visti e giudicati uomini giusti. Ma tutto questo non serve agli occhi di Dio. La preghiera è rivolgere la nostra parola al Padre come risposta alla sua Parola, ed è quindi nel segreto del nostro cuore che dobbiamo rivolgerci a Lui, è nel silenzio di un “deserto” che dobbiamo pregare per sentire la sua voce.

E il digiuno? Perchè digiunare? Digiunare significa offrire al Signore il nostro sacrificio ma questo non vuol dire andare in giro disfatti e piangenti per far sapere agli altri che stiamo digiunando…
Dio non vuole che noi ci comportiamo così, non vuole che noi ci aspettiamo ringraziamenti e gratifiche da parte degli uomini, tutto ciò che facciamo deve essere fatto per amore del Padre, e non per il nostro tornaconto… Perchè “il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”… Per vivere secondo gli insegnamenti del Vangelo dobbiamo aspettare la ricompensa solo da Dio.

Ed ecco allora che il giorno in cui celebriamo le Sacre Ceneri assume un significato particolare, non dobbiamo adempiere solo ad una pratica devozionistica, cioè una cosa che facciamo tanto per fare, perchè sono un cristiano e “devo farlo”…Così come non devo compiere opere buone per "dovere", Dio non ha bisogno di questo, io devo fare una scelta fondamentale, una scelta che viene dal cuore, devo convertirmi ma convertirsi significa trasformarsi interiormente, significa aderire a Cristo in tutto e per tutto, solo allora la preghiera, la penitenza e la carità saranno frutti autentici.

Ricevere le ceneri sul capo, equivale a riconoscere il male che è in noi, ad esprimere dispiacere, a manifestare il pentimento. Ed è infatti l’atteggiamento “penitenziale” che deve contraddistinguere il cammino cristiano verso la Pasqua.


Una preghiera

- Ecco un’altra Quaresima, Signore,
puntuale ogni anno, come la primavera.
La Chiesa ci invita ad intraprendere un cammino di conversione
per celebrare in verità la tua Pasqua di morte e risurrezione
e rinascere a vita nuova.
Sono le tue parole a guidarci per questo percorso austero
in cui ognuno è chiamato a fare i conti con se stesso,
ma anche a scoprire
la smisurata grandezza del tuo amore per noi.
Tu ci chiedi di vegliare sul nostro cuore
perché è da lì che nasce il male e il bene,
l’egoismo e la generosità, la gelosia e lo spirito fraterno.
Tu ci chiedi di aprire il nostro cuore
al tuo sguardo di misericordia,
alla luce che viene da te,
per lasciarci trasformare e guarire dal tuo Spirito.
Tu ci chiedi di dilatare e ringiovanire il nostro cuore:
di lasciarci alle spalle le antiche grettezze ed ottusità
per farlo pulsare al ritmo del tuo.
Allora saremo disposti a praticare una nuova solidarietà,
capace di cambiare questa terra in una casa di fratelli.

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