Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,

io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,

Io sarò con te dovunque andrai.

La terza parola: “Donna, ecco tuo figlio”


I farisei, mentre contemplavano la loro vittima sconfitta in croce, cominciavano a dare segni di stanchezza, giacché ormai avevano raggiunto il loro scopo ed aspettavano solo la Sua morte.La folla andava disperdendosi verso Gerusalemme, stanca di vedere quelle figure in croce e cercando altre distrazioni. Era la vigilia della grande solennità di Pasqua e sia nel Tempio che nel mercato, regnava un gran trambusto prima del tramonto; preghiere di ringraziamento, doni da acquistare per poi offrire al tempio, per attenersi all’osservanza della legge, tutto per la gloria di Jahvé, quindi la folla che era sul Golgota “detto cranio” stava ritornando nella città. Le guardie divennero più remissive, avendo assolto il compito di sorvegliare la folla e permisero ai pochi rimasti di avvicinarsi a Gesù, così, a poco a poco, si formò un gruppetto di donne.

San Giovanni ne nomina tre: “Ora presso la croce di Gesù stavano la Madre, Maria di Cleofa e l’altra Maria” (Maria Maddalena). Maria, Sua Madre, era là ad assisterlo, insanguinato e morente come un volgare assassino.Da trentatré anni lei sapeva che la fine sarebbe stata orrenda ed il momento era giunto. Fin dal primo giorno che Gli dava le sue cure nella capanna di Betlemme, sapeva che il Figlio di Dio avrebbe aperto la strada del trono di Suo Padre, attraverso sofferenze e tribolazioni. Non aveva mai dimenticato quello che le aveva detto il vecchio Simeone quando l’aveva offerto al Padre presentandolo nel tempio: “Questo bambino è destinato ad essere causa di rovina o di resurrezione di molti in Israele, a diventare un segno di contraddizione ed a te una spada trapasserà l’anima e così saranno rivelati i pensieri di molti cuori”.

La stessa vita del suo bambino era costata la morte di molti innocenti ed il pianto disperato di molte madri. Più tardi, lo smarrimento nel tempio per tre giorni, fu un triste richiamo ad una separazione più lunga e più dolorosa. Quando Gesù la lasciava per andare a predicare la venuta del Suo Regno, si chiedeva sempre quando sarebbe giunto quel momento d’angoscia. Ora la profezia si avverava e lei, col suo cuore straziato, avrebbe preferito essere al suo posto sulla croce. Gesù non poteva rimanere indifferente a quel cuore straziato di madre. Lui, l’amante dell’eternità, vedendo sua Madre ed i suoi amici ai piedi della croce, posò il Suo dolce sguardo su di loro. Qui sul Calvario, con il cuore spezzato, vide Sua Madre ai piedi della croce e ritornava in Lui più vivo e più vero il desiderio di amore reciproco.

Solo Lui poteva dire “Non c’è amore più grande di quello di chi offre la sua vita per l’amico”. Con la morte di Gesù, sembrava che la vita di Maria finisse, ma Egli non lo permise perché l’ora di Maria non era ancora giunta. Anche se Egli moriva per molti, volle che Sua Madre continuasse a vivere per molti, perché “si rivelassero i pensieri di molti cuori!” Maria aveva ancora tanto da dare in questa valle di lacrime ed Egli doveva trovare qualche mezzo per sostenerla. Senza Gesù la vita di Maria non poteva che essere estremamente solitaria, si doveva perciò trovare qualcosa che colmasse il vuoto che Lui lasciava. Era necessario che trasmettesse il Suo amore di Madre su un figlio adottivo sul quale Lei potesse espandere le Sue attenzioni.

Vicino a Maria c’era Giovanni, quel Giovanni che Gesù amava che era il discepolo prediletto e che diventò il figlio adottivo ricevendo in eredità l’amore di Gesù in Maria. E Gesù, vedendo sua Madre e vicino a lei il discepolo che amava, disse:”Donna, ecco tuo figlio.” Poi disse al discepolo “Ecco tua Madre” e da quel momento il discepolo la prese con sè. Con quest’ultimo dono, Gesù si privò di quanto aveva di più prezioso, conferendo a Maria la maternità di tutto il genere umano, donando agli uomini la Sua stessa Madre, affinché fosse sempre con loro. Aveva dato luogo ad una realtà completa: Maria, la nuova Madre degli uomini, diventò la seconda Eva. Questo è il primo frutto che germinò dal Suo sangue sparso per molti.


Quanto è importante l'amore di una madre per il proprio figlio! Spesso in silenzio, una mamma si prende cura dei propri figli ed è per loro un costante punto di riferimento. Maria segue il Figlio per stare con Lui nell'ora della prova. E' l'ora dell'incontro, incontro atteso e desiderato. Nel momento del dolore si cerca la comprensione e la compassione di chi sa essere capace di comprendere e compatire ciò che si sta vivendo. E noi nel volto doloroso di Maria, leggiamo le pene e le ansie di tante mamme che portano  una croce dolorosa su di sè, nel tentativo di salvare i loro figli dalla morte.

Preghiamo

Per tutte le madri che soffrono a causa delle incomprensioni con i propri figli, quelle che pensano di avere sbagliato tutto e si sentono sole e fallite. Proteggile o Madre, e non abbandonarle. 
Per tutte le madri che si aspettavano nella terza età un pò di serenità per la loro famiglia e invece si trovano nella delusione di non aver fatto abbastanza nel prospettare ai propri figli quei valori essenziali per la vita cristiana. Infondi, o Maria, in loro la speranza.



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